Un trattore, Val d’Orcia, terra aspra e faticosa. Qui inizia il mio cammino dopo la malattia. Mi sono guardata dentro e ho iniziato il mio percorso : Le zolle, le curve, i passi, da qui inizia tutto. Non sono strade in salita, ma ascensionali; alla ricerca della luce.
I Grovigli, che si intersecano tra di loro, che riemergono, non sono dati solamente dal periodo della malattia, ma da ricordi difficili del passato, dall’infanzia e adolescenza fino all’età adulta, emergono ed emanano energie negative.
Un immagine lineare, grovigli che si snodano, è la speranza, è la sensazione positiva di essersi scostati dalla persone e dalle circostanze negative; un nuovo cammino c’è difronte, difficile ma affrontato con lucidità.
Oceani infiniti: nuotando nel buio si trovano pian piano delle linee di luce, conta solamente proseguire, bracciata dopo bracciata. La resistenza e la determinazione sono l’elemento chiave. La forza interiore è la protezione più potente che si ha.
Labirinto, dopo essere ritornati alla normalità c’è il bisogno di tagliare il superfluo, uscire da un contesto scomodo che circonda ed è soffocante, facendo ciò si acquistano nuove energie per fare quello che si desidera, senza influenza e giudizio alcuno da parte di altri.
La Speranza: l’essenziale che emerge sotto forma di due strade luminose che scorrono parallele e che magari un giorno si incontreranno. Rappresenta la voglia di camminare, finalmente su una superfice lineare senza tumulti di terra ne zolle che intralcino il piede nel suo cammino.
Rappresentazione del caos: bancali gettati alla rinfusa, rotoballe legate solamente da un filo. E’ una foto che rende il senso della chiusura e dell’essere intrappolati, ma nella parte destra, lungo il sipario celeste mosso dal vento sono presenti dei voli, la voglia di uscire fuori nonostante l’essere costretti.
La strada ritrovata, seppur lunga e percorsa lentamente, va intrapresa: è la forza che spinge a camminare in avanti con orgoglio, verso un viaggio migliore rispetto a quello passato.
Il primo percorso di luce. Nonostante la strada sia ostica, eccola che prende forma, nel percorrerla si ha la possibilità di scegliere vie traverse per poi giungere alla stessa, ma non comportano lo stesso impegno e sacrificio della via maestra principale.
I ritrovati colori, nuova luce e nuovo ordine; il sipario si apre al senso di libertà, ora si è davvero protagonisti della propria vita, e non più spettatori. Si sta percorrendo una via in maniera indipendente lasciando al passato tutte le influenze e circostanze negative che portano caos e smarrimento.
La strada da percorrere è sempre tortuosa e piena di zolle, ma ora è delineata, il cammino è accompagnato dalla luce e dal colore.
La linea di colore verde scinde l’immagine : nella parte alta c’è il passato, ormai trascorso, sbiadito e sfuocato. Dall’altra il presente, nitido e ben chiaro agli occhi. E’ il taglio netto e definitivo con la vita passata.
L’albero è la mia rappresentazione, si sta per arrivare in cima ed ora tutto è più chiaro, il cammino è stato inondato di luce. Al mio fianco ho le persone giuste che tengono a me e che mi spronano a continuare.
Anima in volo : dopo aver attraversato un sentiero ostico alla fine è arrivata la luce, posso guardare tutto dall’alto, ma con i piedi ben saldi a terra, con la consapevolezza di essere libera, superiore a tutte le negatività che finora mi avevano escluso dalla luce.